Mangaire la carne del giorno prima è possibile, attraverso varie opere di conservazione e riutilizzo nell’ottica della sostenibilità effettiva, è davvero possibile consumare la carne che è stata cucinata fino a 24 ore prima, seguendo però alcune accortenze ed una generale applicazione di un contesto mediamente portato ad essere legato alla sicurezza alimentare ma non solo.
Una carne non adeguatamente conservata infatti è fonte di grossi problemi all’apparato digerente e può ridurre anche notevolmente la resistenza del sistema immunitario del nostro organismo. Se esistono tante ricette che prevedono il riutilizzo della carne a diverse ore dalle sua cottura ed alla “messa in tavola”, bisogna ricordarsi anche potenziali rischi del consumo.
I rischi della carne
La carne del giorno prima può essere consumata ma questa dovrebbe essere stata cotta o comunque riscaldata ad una temperatura di almeno 80 gradi, perchè al di sotto di questo ambito la maggior parte dei batteri e dei micro organismi che possono portarci ad un effetto sicuramente negativo per il nostro organismo tendono ad “applicarsi” immediatamente in merito alla carne.
La conservazione della carne cruda deve essere sempre costante e mai interrotta nell’apparato della surgelazione e del congelamento. La carne cotta può essere consumata il giorno dopo ma anche in questo caso può essere una buona idea una “passata” al forno o in padella. Generalmente bisogna evitare di riutilizzare la carne macinata, che è ancora più a rischio infestazione batterica.
A cosa fare attenzione
Tra gli effetti naturalmente più comuni vi sono i tipici sintomi dell’intossicazione alimentare, che può causare nausea, vomito, debolezza, ed in senso generale un sistema immunitario oramai compromesso, condizione che può durare anche più di 24 o 48 ore. Se un organismo umano in buone condizioni di salute solitamente recupera da solo da un tipo di condizione simile, la condizione può complicarsi per chi ha un sistema immuntiario compromesso. Attenzione in particolare ad alcuni segnali:
- L’odore non deve essere neanche minimamente “sospetto”
- La carne bovina tende ad apparire leggermente più scura del solito e più umida
- La presenza di leggere tracce verdognole
Sono tutti segnali a dir poco negativi che sicuramente evidenziano l’avanzamento di un processo batterico in atto, condizione che va assolutamente tenuta sotto controllo in maniera particolare dopo le 24 ore. La carne bianca come quella del pollame è particolarmente vulnerabile ed anche se sottoposta alla conservazione in frigo non dovrebbe mai essere consumata oltre i 3 giorni.
Discorso diverso per la carne bovina e suina, che può “durare” un po’ di più ma come detto, soprattutto se cruda la carne può essere pericolosa.
Tra i metodi più adatti per riciclare la carne vi è il tradizionale utilizzo in prodotti come il ragù, ma anche polpette e nei casi più disparati si può preparare un brodo a base di carne anche solo con gli “scarti”.