Mangiare pesce crudo fa bene? Ecco cosa dicono gli esperti

Il consumo di pesce crudo è diventato sempre più popolare grazie alla diffusione della cucina giapponese e di altre tradizioni culinarie che ne esaltano il gusto e la freschezza. Sushi, sashimi, carpaccio di pesce e tartare sono solo alcune delle prelibatezze a base di pesce crudo che molte persone amano gustare. Ma quali sono i benefici e i rischi legati al consumo di pesce crudo? Ecco cosa dicono gli esperti e cosa considerare per consumarlo in modo sicuro.

I benefici del consumo di pesce crudo

Mangiare pesce crudo può apportare alcuni vantaggi nutrizionali, poiché il processo di cottura modifica leggermente la composizione di alcuni nutrienti. Vediamo i principali benefici:

  1. Ricchezza di nutrienti: il pesce crudo è una fonte eccellente di proteine di alta qualità, vitamine (in particolare le vitamine del gruppo B e la vitamina D), minerali come fosforo e selenio e acidi grassi essenziali. Tra questi ultimi, spiccano gli omega-3, che sono particolarmente importanti per la salute del cuore e del cervello.
  2. Conservazione degli omega-3: il pesce crudo contiene acidi grassi omega-3 in forma naturale, che possono degradarsi in parte durante la cottura ad alte temperature. Gli omega-3 aiutano a ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL), migliorano la circolazione e riducono il rischio di malattie cardiovascolari.
  3. Migliore biodisponibilità di alcuni nutrienti: alcuni nutrienti presenti nel pesce crudo possono essere più facilmente assimilati dall’organismo rispetto a quelli contenuti nel pesce cotto. Ad esempio, alcuni aminoacidi presenti nelle proteine possono essere assorbiti meglio quando il pesce non è sottoposto a processi di cottura.
  4. Sensazione di leggerezza: il pesce crudo è facilmente digeribile e ha un basso contenuto di grassi saturi, il che può far sentire più leggeri dopo il pasto. Questo lo rende una buona opzione per chi cerca alimenti nutrienti e poco calorici.

I rischi del consumo di pesce crudo

Nonostante i benefici, mangiare pesce crudo comporta anche alcuni rischi, soprattutto legati alla possibilità di contaminazioni batteriche, parassitarie o virali. Ecco cosa dicono gli esperti sui principali pericoli da considerare:

  1. Rischio di contaminazioni batteriche: il pesce crudo può contenere batteri come Salmonella, Listeria o Escherichia coli, che possono causare intossicazioni alimentari. Questi batteri possono proliferare se il pesce non viene conservato correttamente o se non è di qualità.
  2. Rischio di parassiti: uno dei pericoli più comuni è l’anisakis, un parassita che può infettare il pesce crudo. L’ingestione di anisakis può causare gravi problemi gastrointestinali e, in alcuni casi, reazioni allergiche. Per evitare il rischio di anisakis, è importante che il pesce crudo venga abbattuto, ovvero congelato a temperature molto basse per un certo periodo, per uccidere eventuali parassiti.
  3. Rischio di contaminazione da metalli pesanti: alcuni tipi di pesce, come il tonno e il pesce spada, possono contenere quantità elevate di metalli pesanti come mercurio, che può essere dannoso per la salute. Consumare grandi quantità di questi pesci, anche se crudi, potrebbe esporre a un accumulo di metalli tossici nel corpo.
  4. Vulnerabilità per il sistema immunitario: il pesce crudo può rappresentare un rischio maggiore per le persone con sistema immunitario indebolito, come donne in gravidanza, bambini piccoli, anziani o persone con malattie croniche. In questi casi, è generalmente consigliabile evitare del tutto il consumo di pesce crudo per ridurre il rischio di infezioni alimentari.

Come consumare pesce crudo in modo sicuro

Per beneficiare dei vantaggi del pesce crudo senza correre rischi, è essenziale seguire alcune semplici precauzioni:

  1. Scegli pesce di alta qualità e fresco: acquista pesce da rivenditori affidabili e assicurati che sia di qualità elevata. Il pesce fresco deve avere un odore gradevole, gli occhi devono essere chiari e la carne compatta e brillante.
  2. Assicurati che sia abbattuto: il pesce destinato al consumo crudo deve essere abbattuto, cioè congelato a -20°C per almeno 24 ore, per eliminare il rischio di parassiti. Quando compri pesce per il consumo crudo, verifica che il rivenditore abbia effettuato questo processo o, se possibile, fallo abbattere tu stesso a casa.
  3. Conserva correttamente il pesce crudo: conserva il pesce in frigorifero a basse temperature e consumalo il più presto possibile per evitare la proliferazione batterica. Se prepari sushi o sashimi a casa, tieni il pesce in frigorifero fino al momento di servirlo.
  4. Limitane il consumo: per ridurre il rischio di esposizione a contaminanti come i metalli pesanti, limita il consumo di pesce crudo a poche volte alla settimana e varia il tipo di pesce per evitare di accumulare quantità elevate di sostanze tossiche.
  5. Considera alternative sicure per alcune categorie: le donne in gravidanza, i bambini e le persone con sistema immunitario debole dovrebbero preferire pesce cotto. Per ottenere comunque omega-3 e altri benefici nutrizionali, si possono consumare pesci come il salmone o la trota, che offrono gli stessi nutrienti in sicurezza.

Il consumo di pesce crudo può offrire benefici nutrizionali grazie alla presenza di omega-3, proteine di alta qualità e nutrienti sensibili al calore che si mantengono intatti. Tuttavia, è essenziale prestare attenzione ai rischi legati a batteri, parassiti e contaminanti ambientali. Seguendo le linee guida di sicurezza alimentare, come l’abbattimento e la conservazione corretta, è possibile godere dei vantaggi del pesce crudo in sicurezza. Per chi è più vulnerabile, come donne in gravidanza e persone immunocompromesse, è consigliabile optare per il pesce cotto, così da garantire il massimo della sicurezza alimentare.

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